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Il Cotone

Il Cotone

La carta che viene prodotta nei laboratori di Cartavenezia è tutta carta di cotone

La materia prima per la produzione della carta è fornita dal mondo vegetale. Essa è infatti essenzialmente costituita da cellulosa, principale componente delle piante, che è una sostanza organica contenente i tre elementi chimici semplici: carbonio, idrogeno e ossigeno. La sua struttura (analogamente a quella delle proteine) è tipicamente macromolecolare, con monomeri costituiti da molecole di glucosio collegate tra loro a formare lunghe catene. Non tutte però ne contengono in quantità tale da rendere vantaggiosa l’estrazione, per cui solo alcune sono idonee a fornire cellulosa. In relazione alla parte della pianta utilizzata le fibre vegetali per fare carta sono classificate in:

· Fibre da semi (cotone, kapoc)
· Fibre di stelo o liberiane (lino, canapa, iuta, ramiè)
· Fibre di foglie (sisal, sparto, canapa neozelandese, manila)

Il cotone è sempre stata la fibra più importante per l’umanità; basti pensare che prima dell’avvento delle fibre artificiali copriva più del 80% dei consumi e che a tutt’oggi ne copre all’incirca il 47%.

Il cotone si ricava da varie specie di piante erbacee dicotiledoni del tipo “gossypium” che crescono nelle regioni tropicali e subtropicali. Hanno foglie lobate, fiori giallo pallido e frutto a capsula, contenente da sei a otto semi avvolti in abbondante peluria di natura cellulosica (bioccolo o bambagia), che costituiscono la fibra tessile chiamata cotone greggio. Il cultivar del cotone , per una perfetta resa, ha bisogno di climi caldi, tropicali o subtropicali (latitudine compresa tra i 45° nord ed i 35° sud), considerevole umidità, alta insolazione. Nata come pianta perenne, a seguito di continue selezioni ed incroci, è stata trasformata in pianta annuale che completa il suo ciclo vitale in 5 o 6 mesi.

Le specie botaniche più diffuse sono il gossypium irsutum ed il gossypium barbadense; quelle di minore importanza sono: gossypium herbaceum ed il gossypium arboreum. La quasi totalità del cotone prodotto nel mondo proviene da qualità selezionate di gossypium irsutum e prende la denominazione commerciale di cotone americano o upland (termine inglese che significa altopiano) perché la coltivazione di queste varietà, che adesso è diffusa in tutti i continenti, era originariamente concentrata degli altopiani degli Stati Uniti.

Le principali caratteristiche che determinano la qualità del cotone sono:

Colore. Bianco-crema per i cotoni Upland e dal bianco al bruno per quelli egiziani;

Lunghezza della fibra
· A fibra corta – inferiore a 25 mm (India)
· A fibra media – da 25 a 29 mm (Upland)
· A fibra lunga – da 29 a 38 mm (Upland)
· A fibra lunghissima – da 38 a 50 mm e oltre (Sea-Island Egitto)

Impurità

Omogeneità. Si riferisce all’insieme delle caratteristiche di una partita di balle;

Grado. Grandezza convenzionale che è funzione del colore, della lucentezza, delle impurità, della morbidezza, ecc.

Chimicamente la fibra del cotone è costituita per il 94% circa di cellulosa; contiene inoltre piccole quantità di proteine, pectine e sali minerali. I filamenti sono lunghi da 1° a 50 mm ed il diametro, nella parte mediana, varia da 12 a 40 micron. Le proprietà fisiche e meccaniche del cotone sono assai variabili in funzione della qualità e della provenienza; si possono tuttavia fissare alcune caratteristiche generali:

Tenacità (resistenza alla rottura quando viene applicata una forza nel senso della lunghezza della fibra) è generalmente superiore a quella della lana ma risulta lievemente inferiore a quella delle altre fibre vegetali (lino, canapa, iuta, ecc.) e notevolmente inferiore (circa il 40%) rispetto alla seta;

Elasticità. È elevata e superiore a quella di tutte le altre fibre vegetali;

Igroscopicità. È generalmente elevata, le proprietà meccaniche della fibra umida possono essere migliori rispetto al quelle della fibra secca e tale caratteristica rende il cotone assai resistente in acqua..

Il cotone si pianta generalmente tra marzo e aprile, giunge a fioritura dopo due o tre mesi; quando il fiore appassisce, rimane la capsula che si sviluppa ancora per sei settimane fino a diventare una grossa noce contenente i semi avvolti da una bianca peluria di fibra. Giunta a maturazione, la capsula si apre e compare il bocciolo bianco e peloso; a questo punto inizia il raccolto. I semi raccolti passano in apposite macchine sgranatrici al fine di separare la fibra; si ottiene così il cotone greggio o bambagia che, con apposite presse, viene ridotto in balle per essere avviato agli stabilimenti di lavorazione.



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